La ‘Ndrangheta e i servizi segreti ringraziano Prestigiacomo, Greco e Pizzini

di Gianni Lannes

La ‘Ndrangheta ringrazia Piero Greco per l’assist sul Catania d il farneticante proclama del sedicente “onorevole” Antonio Pizzini, consigliere regionale del centro destra in Calabria. Gli apparati deviati dello Stato - mano diretta nell’operazione di affondamento delle navi colme di spazzatura pericolosa - plaudono. Peccato che l’archivio storico della Marina militare attesti che quella nave sia affondata nel 1917 a 51 gradi di latitudine nord e 13 est. Tradotto: nell’Atlantico. Inoltre: l’istuto idrografico della marina italiana non segnala alcun relitto col nome di Catania, affondato nei mari della Calabria. Basta esaminare la mappa nautica numero 12 (da Diamante a Capo Cozzo) - compresi gli aggiornamenti - per rendersene conto.

Sulla torbida scena delle navi dei veleni si affacciano tuttologi, sedicenti esperti e depistatori di professione. L’ultimo arrivato in Calabria è Piero Greco, insegnante di educazione fisica che si fa passare per dottore. Da qualche giorno inonda la Rete e qualche redazione giornalistica con i suoi deliranti comunicati raccattati nella spazzatura. Ieri sera a Cetraro, nel corso di una mia conferenza pubblica il Greco è stato pubblicamente smascherato e si è dileguato a gambe levate. Secondo il Greco “a largo di Cetraro in provincia di Cosenza è tutto a posto”. Insomma, “secondo lui “non ci sono navi dei veleni, ma soltanto quattro relitti della prima Guerra mondiale”. Le prove? Tre fotocopie sfornate da Internet. Capito l’antifona? Allora, tanto chiasso per niente. A dargli manforte il sindaco Giuseppe Aieta, a fine mandato. Già nel 2005 i rilievi marini avevano individuato proprio nella stessa area uno degli innumerevoli mercantili imbottiti di rifiuti chimici e scorie radioattive. Eppure Aieta, massima autorità sanitaria del borgo non ha mosso un dito; ora si piange addosso e nel frattempo si autoricandida alla carica di primo cittadino. A dare manforte ad Aieta è lo stesso Greco a caccia di un minuto di notorietà a buon mercato. Signor Aieta ha mai mangiato in un ristorante della ‘ndrangheta? Per quale ragione il sindaco di Cetraro, tale Giuseppe Aieta non ha mai promosso o sollecitato almeno uno screening sanitario sul suo territorio dove vivono oltre 10 mila persone? Come mai il “primo cittadino” pro tempore, Aieta Giuseppe non ha scomodato neppure un legale dopo l’ordinanza emessa dall’ufficio marittimo di Cetraro che ha interdetto un’ampia zona marina a causa della notevole presenza di metalli pesanti? Se qualcuno per caso si è ammalato o è deceduto a causa di questa svista del sindaco Aieta ci saranno quantomeno conseguenze penali per lo stesso smemorato? Dulcis in fundo: dal nulla è spuntato il tanto “onorevole” ma sconosciuto Antonio Pizzini da Paola (consigliere regionale del centro destra in Calabria), che in una delirante farneticazione tra l’altro scrive: “una ferma risposta come quelle già date dal Ministro Prestigiacomo e dallo Stato Italiano, cui tutti dobbiamo rispetto e obbedienza”. Insomma, il fascismo è tornato e guai a disobbedire.

VN:F [1.9.3_1094]
Rating: 0.0/10 (0 votes cast)
VN:F [1.9.3_1094]
Rating: 0 (from 0 votes)

CONDIVIDI:

Per inviare un commento utilizzare il box in fondo alla pagina.

Utilizzare il pulsante "Replica" solo per rispondere direttamente al commento di un altro utente.