di Gianni Lannes
La querelle “Catania” in spregio alla trasparenza e alla verità è stata fabbricata dal governo Berlusconi ad arte per disorientare l’opinione pubblica e bloccarla in un vicolo cieco, alla stregua delle rivelazioni orecchiate dal cosiddetto pentito Fonti. Un consiglio: licenzi su due piedi i suoi funzionari della menzogna. I dati di fatto: centinaia di navi imbottite di rifiuti chimici e soprattutto scorie radiottive, migliaia di droni (container) e numerosi penetratori del faccendiere Comerio giacciono nel Mare Mediterraneo (Adriatico, Ionio, Tirreno). Ministro Prestigiacomo ecco uno dei tanti esempi documentati. Perché nel cuore di una riserva marina - Pianosa alle Tremiti - sonnecchiano sui fondali centinaia di bombe inesplose e navi dei veleni come la Panayiota e non solo? Il nodo cruciale: stabilire qual è il grado di contaminazione ambientale e stimare i danni sanitari. Il ministro Prestigiacomo, un nostro dipendente, forse soffre di amnesia o non è stata informata a dovere dai servizi segreti. In altri termini non è neppure al corrente di una semplice informazione: nello Stivale non si realizzano indagini epidemiologiche proprio per non far emergere le connessioni, ossia i nessi di causalità. La titolare del dicastero ecologico dovrebbe quantomeno studiare gli atti processuali relativi alla nave dei veleni “Rigel”. Se proprio non riesce a digerire verità scomode e imbarazzanti può arrestarsi a quanto ha scritto in proposito la Cassazione. Un altro dato di fatto su cui riflettere: attualmente è sconosciuta la quantità di rifiuti industriali (pericolosi) prodotti in Europa, in particolare in Italia. Il ministro Prestigiacomo - ovviamente autorizzata dal capo Berlusconi - potrebbe vuotare il sacco e spiegare agli italiani che strade imbocca la spazzatura tossica. Esiste per caso un buco nero alimentato addirittura dagli apparati deviati dello Stato? Magari qualche domanda potrebbe rivolgerla proprio a suo padre, un esperto in materia di inquinamento, almeno in Sicilia, in provincia di Siracusa. Gli industriali occidentali compresi quelli italiani (vedi alla voce Difesa, Eni, Enel, Montedison, Enea, Fiat, Alenia, eccetera, eccetera, eccetera…) per non pagare gli oneri corretti di smaltimento hanno imposto alla politica la soluzione più facile. Vale a dire? Occultare dove capita la “merce” ingombrante. Il ministro Prestigiacomo potrebbe illustrare a stretto giro di posta agli italiani se per caso il governo Berlusconi ovvero la Sogin - incaricata dal 1999 di smantellare le centrali nucleari e i centri di ricerca - abbia per caso appaltato alla ‘Ndrangheta lo smantellamento della centrale nucleare di Caorso. Un funzionario della Sogin, tale Marco Sabatini mi ha risposto (a mezzo di posta elettronica) che gli atti intercorsi tra la Sogin e la Ecoge srl (contratto di appalto e carteggio epistolare ) sono di natura riservata e non è possibile mostrarli a un giornalista. Una classica operazione sottobanco in barba alle norme legislative italiane e comunitarie. Nel sito atomico di Caorso ho fotografato i camion della Ecoge srl (sede a Genova). I rapporti della Direzione Investigativa Antimafia, a partire dall’anno 2002, parlano chiaro: la società a responsabilità limitata dei Mamone è organica alla ‘Ndrangheta. Ergo: la più efferata organizzazione criminale attualmente operativa nel mondo è una garanzia anche per chi ha in mano le redini del Belpaese. In fondo anche il presidente pro tempore Berlusconi ha dichiarato pubblicamente a proposito della Calabria: “lo Stato italiano deve riprendersi il controllo del territorio”. Dunque ora non lo controlla e non è in atto alcuna vera lotta alle mafie. Altri elementi oggettivi e spunti di riflessione: il nucleare militare fuori dalla contabilità nazionale. Camen, Cresam, Cisam: questi acronimi suggeriscono al ministro Prestigiacomo qualcosa? Ministro Prestigiacomo perché il cancro e le malformazioni stanno divorando esseri umani e territori dove non insiste alcuna presenza industriale? Ministro Prestigiacomo riferisca ai suoi padroni: noi sappiamo e abbiamo le prove di questo disastro ambientale e sanitario. Faremo i conti in primavera quando spalancheremo agli occhi dell’opinione pubblica il noto vaso di Pandora! Ci può contare e si prepari al peggio. In altri termini: il caso è spalancato più che mai. Il giornale ITALIA TERRA NOSTRA è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente. E’ in gioco la vita: non facciamoci turlupinare dai poteri forti. SU LA TESTA.
Le elezioni sono terminate, quando sarà possibile conoscere i dettagli e vedere le foto scattate a Caorso?
Lei innanzitutto chi è? Ci faccia sapere nome, cognome e professione. Non rispondiamo agli anonimi e a chi seduto comodamente sul divano di casa pontifica sull’operato altrui. Comunque pubblicheremo l’inchiesta (autofinanziata) appena saranno completate le riprese della trasmissione televisiva della rai PRESA DIRETTA. Una foto significativa l’abbiamo già pubblicata. Infine tempi di pubblicazione sono stabiliti da noi stessi!
Miii che permalosi, e si che nome e cognome li ho messi nella form di registrazione al sito, ora passate alle intimidazioni? Le stesse che dichiarate di combattere?
Ho fatto la domanda perchè il signor Lannes stesso ha dichiarato che dopo le elezioni avrebbe pubblicato qui il materiale che dice di possedere. Vista la portata delle dichiarazioni, non ho capito che male c’è nella mia curiosità, bho.
Di cosa sarei colpevole? E quando è la pubblicazione? Prima o dopo l’estate? Per sapere…
Aggiunta:
Dopo l’arresto dei boia,spero si possa procedere al sequestro di Italia 1,canile 5 e rete 4 una volta per tutte,che producono più inquinamento loro, delle centinaia di migliaia di scorie radioattive sparse in tutto l’universo.
Forse ci vorrebbe un maggiore interessamento al problema della radioattività da parte di tutti i paesi europei.spero che i disastri della nostra politica siano puniti e che i danni vengano riparati a spese di chi li ha provocati.I reati compiuti sono da considerarsi alla stessa stregua,se non superiori,dei crimini di guerra,certo che in Italia l’indelicatezza e la superficialità con cui vengono trattate queste problematiche è raccapricciante,molti dei colpevoli sono ancora impuniti o messi di nuovo in libertà e questo fa tremare il cuore dalla rabbia.In Finlandia dove i finlandesi sono minacciati dalle piogge acide,cercano con impegno di ridimensionare il problema e sono a dir poco incazzati col governo italiano e la mafia imperante,credo che siano più sensibili di noi riguardo il problema
Non vedol’ora che questo vaso di Pandora finalmente si scoperchi. Sentiremo il fetore a miglia di distanza ma almeno sapremo la verità.