Anche la scienza conforta l’inchiesta di Gianni Lannes sull’affondamento da parte di un sommergibile Nato del peschereccio italiano. Sui reperti della barca da pesca molfettese sono state riscontrate TNT, DNT, EGDN, PETN, nitroglicerina. In altri termini: componenti di esplosivi bellici in uso all’Alleanza atlantica. Il dottor Domenico D’Ottavio non ha dubbi: «Posso affermare sulla scorta della mia esperienza decennale nel settore degli esplosivi militari che tutte queste sostanze esplosive rilevate sono molto compatibili con i costituenti di un missile o razzo in quanto: la nitroglierina, l’etilenglicoledinitrato e anche il dinitrotoluene sono presenti nelle miscele di grani propellenti che servono a generare gas che spingono il razzo sul bersaglio. Il TNT (trinitrotoluene) e la pentrite sono usatissimi nelle cariche di scoppio che formano la “testa” di razzi o missili il cui effetto è quello di distruggere il bersaglio dopo averlo colpito». L’istanza degli avvocati Persico, Amenduni, Ghiro e D’Astici (individuati da Lannes) per difendere alcuni parenti delle vittime è improntata sul noto libro d’inchiesta ed è confortata dalla suddetta perizia tecnica. In sintesi: non si trattò inizialmente di un attacco deliberato ma di un “errore” durante un’esercitazione militare. Insomma, un “gioco di guerra” finito in tragedia. Cinque uomini, un cane e una barca da pesca mitragliati e poi affondati da un missile. Non c’erano testimoni oculari di fonte civile. Nell’ambito della Nato i capi supremi decisero istantaneamente di nascondere in tutti i modi la verità, distruggendo ogni possibile prova (vedi atti del procuratore aggiunto Pasquale Drago attualmente a Bari) e mettendo in atto varie forme di depistaggio. Mentre il governo Berlusconi tace, la parola passa ora alla Procura della Repubblica di Trani che dovrà superare il muro di gomma. Dai magistrati Capristo e Maralfa l’opinione pubblica attende atti concreti: il recupero dei resti umani e il ripescaggio della barca, ma anche le rogatorie internazionali per interrogare i numerosi comandanti delle unità aero-navali e sommergibilistiche presenti quella notte.