Fuga dalla realtà. Il governatore Vendola, incalzato dal giornalista Lannes - dal novembre 2009 - sfugge atterrito il confronto pubblico sul tema dell’inceneritore autorizzato illegalmente ed abusivamente dalla regione Puglia. Il divo Nichi non risponde al cellulare e si nega sempre quando l’interlocutore è Lannes. Lo smemorato di Terlizzi teme il dialogo e si rifugia nei salotti televisivi dove abbondano i giornalisti addomesticati venduti ai potenti di turno. Il 21 giugno 2010 alle ore 10,50 il direttore - accompagnato da due collaboratori e da una delegazione di cittadini di Borgo Tressanti - ha incontrato l’assessore all’ecologia Nicastro negli uffici dell’ente. Il noto cronista ha chiesto ufficialmente all’assessore uno stop definitivo all’operazione affaristica della Marcegaglia che farà tabula rasa della Capitanata, avvelenando 700 mila cittadini. Era presente anche l’ingegnere Antonicelli: secondo il dirigente che ha curato la pratica nei dettagli tecnici e non solo… “è tutto a posto”. L’ex magistrato Lorenzo Nicastro ha promesso un concreto interessamento. Vedremo a breve, se alle parole politiche seguiranno fatti concreti. Un dato è certo: la mobilitazione popolare e l’interessamento della corte dei diritti dell’Uomo. A Massafra la Marcegaglia ha già costruito un inceneritore altrettanto fuorilegge in base al quale l’Italia è stata sanzionata dall’Europa, mentre a Modugno l’impianto di Emma è stato sequestrato dalla procura della Repubblica di Bari. Il giornale ITALIA TERRA NOSTRA - ai sensi del Decreto Legge numero 4/2008 - ha chiesto alla regione Puglia, l’elenco esaustivo del centinaio di progetti in itinere (alcuni già approvati) di impianti (inceneritori di rifiuti, “termovalorizzatori”, centrali a biomasse, rigassificatori, cementifici). Nella stessa area è previsto in mare (off shore) a Margherita di Savoia e Trinitapoli un mastodontico rigassificatore della Sorgenia (De Benedetti, L’espresso, La Repubblica, Cir), un inceneritore Fiat a Borgo Incoronata e un altro inceneritore Sangalli a Manfredonia. Per non dire del progetto Enterra (società immobiliare di Bergamo) a Borgo Eridania (Rignano Scalo, a 30 metri dalle case), di quello Falck a Torremaggiore, Ansaldo a San Severo, Edison a Candela, Grigolin ad Apricena e di tutti quelli previsti a Lucera e nei paesi del Subappenino dauno. I poteri forti (confindustria, logge massoniche, clan partitici e sindacali) intendono grazie all’avallo politico, trasformare l’antica Daunia in un tombino industriale a cielo aperto. Prossimo epilogo: degrado ambientale, malattie, mutazioni genetiche e morte a carico dei viventi, danni irreversibili all’economia agricola. La Puglia non ha bisogno di speculazioni “energetiche”. A tutt’oggi, secondo i dati ufficiali di via Capruzzi il surplus segna l’88 per cento: viadotti e reti elettriche risultano obsoleti, fatiscenti. La partecipazione di cittadine e cittadini ai processi decisionali così come il diritto all’informazione in materia ambientale sono diritti riconosciuti sia a livello internazionale che a livello comunitario e nazionale. Il diritto all’informazione ambientale è inquadrato nell’ambito del principio di “azione preventiva”, il quale costituisce insieme a quello della “correzione anzitutto alla fonte dei danni causati all’ambiente” e al “chi inquina paga”, uno dei tre cardini fondamentali della politica comunitaria in materia ecologica. L’articolo 1 della Convenzione di Aarhus (firmata il 25 giugno 1998 e ratificata in Italia con legge 108/2001), stabilisce in proposito: “al fine di contribuire a proteggere il diritto di ciascuno, nelle generazioni presenti e future, a vivere in un ambiente consono ad assicurare la salute e il benessere, ogni parte garantisce il diritto di accesso alle informazioni, la partecipazione al processo decisionale e l’accesso alla giustizia in materia di ambiente, in conformità con le disposizioni della presente Convenzione”. Gli esseri umani interessati dovrebbero essere gli interlocutori privilegiati per l’organo decisore e la decisione dovrebbe anche essere espressione del sentimento sociale della comunità. L’autentica finalità della suddetta Convenzione è ribaltare completamente il piano e far sì che non vi siano più decisioni su modifiche ambientali che anche i cittadini non abbiano concordato. L’Italia dei valori se c’è ancora batta finalmente un colpo a favore della legalità e dei cittadini. E’ chiaro Vendola? Lei forse si è montato la testa ubriacandosi di potere a buon mercato, dimenticando il suo ruolo di dipendente dei cittadini non di padrone. Lei governatore (pro tempore) non può far prevalere il profitto economico, in barba tra l’altro alle leggi in vigore piegate ad uso e consumo, a scapito della vita… bensì il bene comune.
Inceneritore di rifiuti Marcegaglia: Lannes incalza e Vendola fugge
Pubblicato il: 21 giugno 2010Inserito in: Primo piano
In questa intervista, prima delle elezioni, il Dott. Lorenzo Nicastro fa delle dikiarazioni molto interessanti….chissà se adesso è dello stesso parere….
http://www.youtube.com/watch?v=_a-d4bDGEdU
3° parte
Ma l’attuale situazione ambientale locale è lontana dagli esempi descritti: non ci sono vecchi ed inquinanti impianti ad olio combustibile da sostituire, non si parla affatto di sostituire antiche calderine e obsoleti sistemi di combustione di calore ad uso industriale della zona, cosa che permetterebbe di ridurre l’emissione di sostanze nocive.
E, nonostante le segnalazioni che ci vengono dalla letteratura scientifica spesso non si trova traccia, nelle autorizzazioni di centrali a biomasse, di limiti a specifici e pericolosi inquinanti certamente emessi dalla combustione delle biomasse quali benzene, formaldeide e butadiene.
Ritengo che l’elusione della direttiva precedentemente menzionata sia un valido motivo di contestazione giuridica da produrre in sede legale.
Saluti
Nel caso in esame, il miglioramento della qualità dell’aria nelle zone di potenziale impatto della centrale potrebbe essere possibile se, ad esempio, nel sito interessato le biomasse sostituissero un combustibile più inquinante, ad esempio olio pesante utilizzato in un impianto termoelettrico già esistente, oppure se l’impianto a biomasse sostituisse un impianto già esistente, meno efficiente dal punto di vista energetico. Un miglioramento sarebbe possibile qualora il recupero del calore prodotto dalla combustione delle biomasse possa permettere di spegnere numerose calderine per uso domestico, meglio se anch’esse a biomasse, o altri processi di combustione per uso industriale operanti in zona, con fattore di emissione superiori a quelle ottenibili con la combustione di biomasse.
Per approvare il nuovo impianto, con riferimento ai suoi possibili effetti sulla salute e sulla qualità dell’ambiente, sarebbe stato opportuno imporre questa condizione: con l’entrata in funzione dell’impianto a biomasse, la qualità dell’aria e delle diverse matrici ambientali interessate alle sue emissioni deve migliorare o per lo meno restare uguale a quella pre-esistente. Questi prerequisiti fanno esplicito riferimento alla Direttiva 96/62/CE sulla gestione e qualità dell’aria ambiente dei paesi dell’Unione che, all’ Articolo 1 individua tra i suoi obiettivi quello di “mantenere la qualità dell’aria ambiente, laddove è buona, e migliorarla negli altri casi”.
Bene, è chiarissimo. Mi sembra che a tutte queste domande Vendola non possa non replicare. Per il momento passa la palla a Nicastro, da cui si aspetta una conferma dell’interessamento di cui si parla nel suddetto articolo. Un silenzio dell’assessore viceversa sarebbe percepito come una smentita. Fidarsi dei politici di qualsiasi sorta potrebbe non essere la scelta giusta. Forse bisognerebbe correggero il tiro e puntare di più a iniziative di sensibilizzazione fra i cittadini.
Vendola,Marcegaglia,De Benedetti,Berlusconi e molti,molti altri,fanno quello che vogliono.Ci sfruttano,ci avvelenano,ci mortificano,ci derubano,ci ammazzano.E sapete perchè? Perchè la vigliaccheria del popolo regna sovrana,c’è disamore verso noi stessi e verso la natura!Il menefreghismo è palese!
Altro che “Sù la testa” qui ci vuole un “Sù il culo dalla sedia”!BASTA!E’ stomachevole tutta questa rivoluzione al sicuro dietro un PC.Non è possibile che intere regioni (vedi la Campania) vengano completamente annientate senza che ci sia una rivolta popolare da fare impallidire quelle del XIV secolo.Abbiamo il potere di rovesciare le cose e non lo stiamo facendo.
CI SEPPELIRANNO E LA NOSTRA LAPIDE SARA’ LA VERGOGNA DI NON AVER FATTO NULLA!
Ma quali “poveri noi”… abbiamo le informazioni giuste. Abbiamo le “armi” per contrastare quello che subiamo e subiremo ancora. Ma quale poveri noi “POVERI I NOSTRI BAMBINI”. Oltre a SU LA TESTA io proporrei un su dalla SEDIA DEL COMPUTER. Ognuno di noi ha il potere di portare alla conoscenza (“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.”) amici, parenti e affini. Le soluzioni ci sono ma chi ha il coraggio, noi cittadini, di portarle avanti? Lannes indaga in modo forte e noi che facciamo? Applaudiamo come le foche addestrate? Un duro commento. E’ facile dare solidarita’ virtuale, la difficolta’ sta nel dimostrarlo. E quindi da donna pragmatica vi chiedo: mettete una mano sulla vostra coscienza e l’altra in tasca per sostenere italiaterranostra.
ha il coraggio di andare fra i manifestanti a raccontare le sue Poesie !
http://lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDCategoria=470&IDNotizia=344673&res_start=10#a_post_comments
Leggendo questa direttiva 94/62/CE del Parlamento europeo 1994
http://www.masterambiente.unimi.it/1024/materiali/Direttiva%2094-62-CE.htm
potremmo denunciare la nostra amministrazione da tredici anni a questa parte !
Alzare la testa, è diventato un dovere !
Michele Ranieri !
Direttore la stimo tantissimo per tutto quello che fa per la nostra povera terra. La ringrazio inoltre per aver portato a conoscenza della cittadinanza di Troia della discarica di Giardinetto (questione ancora in alto mare).
Secondo lei noi cittadini come ci possiamo ribellare a tutto questo???
E un’altra domanda com’è andata a finire la questione dell’alga rossa nella diga di Occhito??
Ho notato una strana velocità nell’archiviare la questione. Come mai tutto in un tratto è sparita dall’invaso???
Poveri noi.
Grazie.
In relazione alla mega discarica di rifiuti industriali pericolosi - provenienti da mezza Europa e non solo - realizzata dalla Iao dei “benemeriti” Fantini in affari con il famigerato De Munari (migliaia di tonnellate di scorie occultate nel sottosuolo sul suolo e nei capannoni) in un’ex area agricola, grazie allo scavo giornalistico e alla perseveranza di alcuni ufficiali della Guardia di Finanza approda ad un processo. Purtroppo nessun ente locale si è costituito parte civile. I danni ambientali e sanitari (centinaia tra decessi e malati di cancro) sono incalcolabili. Quanto all’alga rossa prolifera indisturbata nel lago di Occhito, grazie anche agli scarichi fognari. Che fare? Partiamo da uno sciopero generale ad oltranza per ottenere giustizia e risanamento ambientale. Su la testa.
Il problema dell’alga rossa a mio parere è ancora più importante visto che con l’acqua del rubinetto cuciniamo, ci laviamo etc.
Le dico questo perchè ultimamente sto avendo non pochi problemi con l’acqua. Strani pruriti e rossori sulla pelle dopo la doccia, mal di stomaco e come me anche altra gente.
Questa cosa è gravissima. Io solo non posso niente bisogna organizzare una manifestazione che faccia svegliare tutti.
Che ne pensate???
Poi ci meravigliamo se la marcegaglia sponsorizza il nucleare, definendolo fondamentale per lo sviluppo economico dell’Italia.Del resto per una che costruisce inceneritori..