di Gianni Lannes
Prevenzione sanitaria pari a zero, in un territorio dove la sanità è un vorace buco nero e i cittadini devono pagare salato anche minime prestazioni, o in alternativa attendere anni per esami di routine. I fatti nudi e crudi: la regione Puglia eroga 120 milioni di euro, vale a dire denaro pubblico, alla fondazione privata di don Luigi Verzé, sodale prima del poco onorevole Bettino Craxi e in seguito padre spirituale del piduista Silvio Berlusconi (tessera (1816), in attività perfino con il duo Pompa-Pollari. Risultato: due ospedali pubblici, il SS. Annunziata di Taranto e il Moscati di Statte chiuderanno i battenti. Non è tutto: invece di bonificare il territorio jonico e costringere mediamente 40 mila persone ogni anno a curarsi il cancro invece di evitarlo, il governatore Vendola gratifica un famigerato faccendiere, già sospeso dal sacerdozio nel 1964. Albano Carrisi, proprio il cantante, insomma un esperto, amico di don Verzé non ha dubbi: «Questo è solo l’inizio di una grande sanità». Insomma, un ospedale ispirato direttamente da Dio che tramortirà la martoriata sanità in Puglia. Parola di Nichi Vendola: «Non ho un’idea del privato demonizzante, criminalizzante. Non penso che il privato sia un demonio. Penso che ci sono settori in cui il privato non deve proprio letteralmente mettere piede perché fa danni e la sua missione è incompatibile». Il privato a cui invece il governatore della regione Puglia ha consentito di infilzare il lucro sulla pelle delle persone ammalate di cancro è don Luigi Maria Verzé, fondatore e presidente del san Raffaele di Milano. A lui il presidente Vendola affida senza scrupoli la gestione del san Raffaele del Mediterraneo a Taranto. Il 22 gennaio 2010 nella sala stampa di presidenza della giunta regionale l’illuminato Nichi in attesa dell’aureola, Vito Santoro (rappresentante della fondazione san Raffaele), Ippazio Stefano (sindaco di Taranto), Domenico Colasanto (direttore generale asl Taranto, appena inquisito dalla magistratura per 4 mila morti ancora ancora sul libro paga dei medici) e Vincenzo Campiello (amministratore delegato di Fintecna) sottoscrivono l’accordo di programma per la realizzazione dell’istituto. Costo ipotizzato ufficialmente: 80 milioni di euro, presto lievitato a 120 milioni (pubblici). L’antefatto si scova nell’anno 2005. Come si legge nel sito della fondazione cittadella della carità: «Don Luigi Verzé convocò il Consiglio di Amministrazione, che doveva procedere alla nomina del nuovo Presidente, solo dopo aver incontrato il presidente della Regione Nichi Vendola, appena insediato. L’incontro ebbe luogo il 23 giugno. In quell’occasione Don Verzé chiese se il San Raffaele fosse il benvenuto in terra di Puglia, altrimenti non avrebbe accettato l’incarico di Presidente della Cittadella. Vendola non solo lo invitò ad accettare, ma mostrò immediata disponibilità per una maggiore presenza dell’Istituto Scientifico San Raffele di Milano in Puglia, ed in modo specifico a Taranto. Il percorso termina con la delibera 2039 del 4 novembre 2008, nella quale la Regione acquisisce agli atti la proposta, manifesta il proprio interesse e chiede al San Raffaele di presentare un progetto tecnico-sanitario con il piano finanziario entro sei mesi. Don Verzé il 6 maggio 2009 trasmette al presidente Vendola il progetto tecnico-sanitario e finanziario che poi viene acquisito con la delibera 1447 del 4 agosto 2009. La regione per la prima volta, individua e stanzia le risorse a copertura dell’investimento per un importo di 80 milioni di euro. Tutto ciò grazie al terzo e decisivo evento: l’arrivo del tarantino Michele Pelillo all’assessorato al Bilancio. Tutto il percorso si è concluso con le delibere 320 e 331 del febbraio 2010. L’opera sarà finanziata per 120 milioni di euro con il Par – Fas regione Puglia e per 90 milioni attraverso un leasing in costruendo della durata di trent’anni». In altri termini, tutto fila liscio e senza intoppi. Il 15 gennaio di quest’anno in un incontro pubblico alla presenza di Vendola e don Verzé l’assessore Pelillo, in quota Pd esulta: «Oggi quel progetto si tramuta in realtà. Con uno sforzo davvero straordinario verso questo progetto gli 80 milioni di euro diventano 120 milioni ed assicurano l’integrale copertura del progetto finanziario». Don Verzé e Vito Santoro ringraziano Pelillo che usa smaccatamente l’operazione per la sua campagna elettorale. Non è da meno Vendola che esclama in diretta televisiva: «E’ un sogno che si realizza». Niente di personale. Nessun accanimento terapeutico contro lo smemorato da Terlizzi: semplicemente non si spara contro la croce rossa. Per la cronaca: sabato 7 agosto 2010, ennesima conferenza stampa. Dal sito di propaganda dell’assessore Pelillo si apprende che «è stato illustrato ciò che la giunta del presidente Nichi Vendola ha deciso nelle ultime ore, finanziare uno solo dei progetti in attesa dei fondi Fas, il “San Raffaele”. Presenti l’assessore Michele Pelillo, Vito Santoro e Paolo Ciaccia, direttore e presidente del cda della fondazione San Raffaele per il Mediterraneo. L’investimento complessivo prevede 210 milioni di euro». A dirla tutta don Verzé nell’ex California d’Europa ha insinuato tentacoli, già con la fondazione San Raffele di Ceglie Messapica e della Tosinvest Sanità (alla voce Carlo Trivelli in qualità di presidente). L’atto della regione intitolato “avvio anticipato del programma 3 – Azione cardine Struttura ospedaliera nella città di Taranto “San Raffaele del Mediterraneo” illustra l’iter amministrativo battezzato dal dirigente plurinquisito Luca Limongelli (tristemente noto alle cronache giudiziarie nel settore Ecologia). «Con la deliberazione numero 320 del 9.2.2010 è stata rimodulata la linea d’intervento: realizzazione dell’Ospedale San Raffaele del Mediterraneo a Taranto, euro 120.000.000.000. Con deliberazioni di Giunta regionale 2039/2008, 1441/2009, 331/2010, 1154/2010, la regione ha acquisito agli atti la proposta avanzata dalla Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor di Milano di realizzare un progetto di sperimentazione gestionale relativo al nuovo Ospedale 2San Raffaele del mediterraneo” di taranto, attraverso una fondazione da denominare “San Raffaele del Mediterraneo”, costituita da Regione Puglia, ASL di Taranto e Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor. In data 27 maggio 2010 è stato sottoscritto in Taranto presso il notaio dr. Vincenzo Vinci, tra la Regione Puglia, l’ASL Taranto e la Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor di Milano, l’atto costitutivo della Fondazione “San Raffaele del Mediterraneo”, tra i cui scopi vi è quello della gestione sperimentale dell’ospedale “San Raffaele del mediterraneo” di Taranto, la cui realizzazione sarà effettuata dalla stessa Fondazione con la procedura del leasing in costruendo e presso il quale, a regime, confluiranno le attività attualmente svolte presso le strutture “SS. Annunziata” di Taranto e “S.G. Moscati” di Statte». La strombazzata trasparenza amministrativa a questo punto s’arresta, dinanzi alla sparizione del corpo di un’intero atto deliberativo. Infatti: la deliberazione della Giunta regionale numero 1154, dell’ 11 maggio 2010, ha il seguente oggetto: «Struttura ospedaliera nella città di Taranto, il settore politico e burocratico proponente: Gabinetto del Presidente della Giunta-Presidente della Giunta». In gergo istituzionale è denominata “copertina”. Proviamo a sfogliare l’incarto? Impossibile. Oltre la prima pagina, il nulla del bianchetto. In attesa che il latitante Vendola pur sollecitato dia una risposta e che qualcuno riempia il vuoto di un atto amministrativo così impegnativo, si moltiplicano le ipotesi. Il nostro collaboratore Nino Sangerardi rivela: «Siamo incappati nella visione della missiva inviata da don Verzè all’illustrissimo dott. Nichi Vendola. La lettera del 6 maggio 2009 racconta del programma riguardante il San Raffaele del Mediterraneo, della dotazione di 572 posti letto, che la nuova opera sanitaria dovrebbe arginare il flusso di mobilità ospedaliera passiva che nel 2007 è costato alla Regione Puglia 133 milioni di euro, che il costo presunto del complesso sanitario tarantino è stato stimato in un importo indicativo di 200-210 milioni di euro. A un certo punto nell’epistola di Don Verzè si legge: “Ho appreso con piacere che la Regione Puglia ha già posto la realizzazione del nuovo ospedale tra i primi obiettivi prioritari e ha riservato a questo fine la cifra di 100 milioni di euro sul Programma FAS 2007-2013. Firmato: Sac.Prof.Luigi.M.Verzè”. Conflitti di interesse? Eccone uno, fra tanti. Nel consiglio di amministrazione spicca la presenza di Renato Botti. Lo stesso manager oltre a ricoprire l’incarico di vicepresidente dell’area sanità del san Raffaele di Milano, è il presidente del gruppo di imprese per le forniture mediche di Assolombarda (confindustria Lombardia) e siede, vieppiù, nel consiglio di amministrazione della Molmed Spa, azienda leader nelle forniture ospedaliere dello Stivale. Ad onore di cronaca: nella Molmed è entrato come azionista di maggioranza dal 30 aprile scorso, tale Luigi Berlusconi in rappresentanza della società Fininvest. Vendola dà i numeri e benedice l’iniziativa: 36 mesi a partire dalla posa della prima pietra il prossimo 5 novembre. Viva i predicatori a buon mercato dell’etica e della morale altrui.
Caro direttore Lannes anche io sono anonimo, ma grazie alla mia chiamiamo “non identità” ho potuto scrivere liberamente. Molto anche sulla ‘ndrangheta e nonostante ciò mi hanno pure minacciato direttamente al cellulare. Io purtroppo non sono un giornalista di professione,. faccio tutt’altro ma ho questa passione nelle inchieste e per questo la stimo. Lei è uno dei pochi giornalisti che fa veramente il proprio lavoro e non aspetta le ordinanze di custodia per fare un “copia e in colla”. Ma le anticipa!
Io ho sostenuto Vendola alle primarie, ma non riesco a non chiudere gli occhi. Questo è il mio articolo pubblicato su Agoravox(che comunque è aperto a tutte le opinioni):
http://www.agoravox.it/Vendola-conosce-i-trascorsi-di-Don.html
Un caro saluto
Come si fa a passare da 80 milioni di euro, poi a 120 ed infine a 210 milioni di euro???… chissà quanto costerà ai cittadini quest’operazione di pura speculazione.
Perché non si sono investiti 120 milioni di euro negli anni passati nella sanità pubblica tarantina ?
Meglio ancora, perché non si sono investiti 120 milioni di euro nella salute pubblica per la prevenzione
delle malattie cancro in primis ? I malati servono altrimenti l’affare sanità come andrebbe avanti e poi non c’è un ritorno economico o di immagine in questo.
Un super ospedale Verzè style invece sarà presentato come luogo di cure eccezionale è una medaglia niente male da apporre al petto in vista della campagna elettorale già cominciata dal governatore Vendola, farà il suo effetto. Suona decisamente meglio di qualcosa come - la regione ha investito 120 milioni di euro per la salute pubblica. Non vedo l’ora di leggere su terranostra chi otterrà gli appalti della costruzione…
Vendola deve rispondere. Le accuse sono gravissime e un politico che si pone come alternativa alla cricca del malaffare che ci governa da decenni, deve partire con la massima trasparenza. Se non è così, che non si candidi.
Cosa si chiede a un giornalista? Di raccontare i fatti; di spiegarli all’occasione prove alla mano apponendo il proprio nome e cognome. Come si intorbidano trame oscure? Nascono dalla perfidia, dalla stupidità o dall’invidia, che è sempre una manifestazione di inferiorità? Apre e chiude l’elenco dei complessati e degli astiosi, l’anonimo “mazzetta splinder”, l’inventore di bufale a piacimento su internet Italia. Un anonimo che getta fango e trova credito su alcuni siti. Invides è colui che non vede o vede distorto. Si tratta di un replicante: ogni mattina viene programmato con uno speciale microchip, caricato con due giri di chiave. Incolore, inodore, chimicamente inerte. E’ un soggetto pronto a tutto, soprattutto prono a tutte le esigenze del padrone.